Favino: «Ho avuto storie parallele, sono stato un bugiardo cronico. Al cinema ora interpreto un maestro di tennis. Sinner? Mi fido»
Ana Maria Rus
Il tennis nel cinema italiano è stato l’io narrante di Vittorio De Sica ( Il giardino dei Finzi Contini ) o il cinismo tragicomico di Fantozzi (contro Filini nella nebbia). Il Maestro, di Andrea Di Stefano, invece — in piena era Sinner, cioè l’epopea di un predestinato —, celebra l’imperfezione di Raul Gatti, l’ex tennista disilluso che salvando la vita all’allievo la salva a sé stesso. Il maestro è Pierfrancesco Favino , disarmato di un intimismo che apre nuove porte. Favino, batti lei. «Di
din zilele anterioare