Anche i riformisti posso dire «no»
Referendum
Caro direttore, nell’editoriale che ha dedicato al «dilemma dei riformisti del Pd» di fronte al referendum sulla separazione delle carriere, Angelo Panebianco li immagina tra l’incudine e il martello, schiacciati tra un «sì» che riaffermerebbe la loro identità ma che li esporrebbe a passare da traditori della «causa» – il tentativo di usare il referendum per dare una spallata al governo Meloni – e un «no» che li vedrebbe tradire le proprie idee, piegati al diktat della segreteria Pd. Non prende
din zilele anterioare