Essere «Liberi di scegliere»: la battaglia sui minori per affrancarli dalla mafia
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Ci sono dei boss dell’ndrangheta che dal carcere gli scrivono lettere per ringraziarlo di aver tolto i loro figli dalla spirale della criminalità organizzata e avergli permesso di rifarsi una vita. Non se lo aspettava Roberto Di Bella quando nel 2012, da presidente del Tribunale dei minorenni di Reggio Calabria , mise in piedi il progetto «Liberi di scegliere» per dare un’alternativa esistenziale ai minori provenienti da famiglie mafiose e fu tacciato dai clan di «deportare i bambini». Ma dopo
din zilele anterioare