Giulio Rapetti Mogol: «Battisti rifiutò 2 miliardi da Agnelli, ma tra noi finì per delle quote azionarie. Di sua moglie non mi parlò mai. Noi fascisti? Ecco la verità»
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Per me è un po’ una carrambata. Quando mi hanno proposto di intervistare Giulio Rapetti Mogol, non sapevano che ai tempi dell’università ero stata sua assistente, ed ero diventata amica del figlio Alfredo, mio coetaneo e come me studente di Lettere. Alfredo, nome d’arte Cheope, è oggi uno dei più importanti autori italiani di canzoni. Ma torniamo al padre: Mogol, che naturalmente non mi ricorda, ma io lo ricordo benissimo e non sembra per nulla cambiato, nemmeno fisicamente, lo stesso tono
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