George Clooney: «Il rimpianto è tossico, i fallimenti aiutano a crescere. In teatro avevo paura di non ricordare le battute, ma è bello avere 64 anni e non essere sicuri di potercela fare»

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A differenza di Jay Kelly , il personaggio che interpreta nell’omonimo film diretto da Noah Baumbach (una superstar del cinema americano che intraprende un viaggio in Europa con il suo manager, che lo porta a interrogarsi sulle scelte passate, sulla sua vita fuori dal set e sull’eredità che lascerà, ndr), George Clooney non ha mai avuto un manager (« sono troppo vecchio . Ho solo un assistente, un agente e un addetto alle relazioni con la stampa») ma, soprattutto, non colleziona rimpianti . «